czwartek, 18 lutego 2021

Perdi vincendo

"Chi vuole salvare la propria vita, la perderà" (Lc 9, 24). 'Paradosso evangelico' lo chiamerei. Ma non è un paradosso casuale. La causa di esso è una persona... anzi La Persona - Gesù Cristo. E' lui come primo aveva 'perso' (donando) la sua vita, per salvare... ma quella nostra. 
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Ogni giorno sperimento quanto difficile è rinnegare se stesso, perdere... ma qualche volta sembra di essere un po' più facile. Sicuramente questo dipende da come lontano (o meglio vicino) sto dal Signore. E non parlo solo del peccato. 

wtorek, 16 lutego 2021

Ancora

"Non capite ancora e non comprendete?" (Mc 8,17) No... ancora non capiamo. Nonostante i segni, nonostante dolorose cadute e faticose rialzate, nonostante giorni di pace e di gioia... non capisco. E mi domando se fosse possibile capire. Forse no? Forse bisogna non capire ma credere. Lui è il Segno... è la nostra unica ancora. Inizia fra poche ore la Quaresima: ottima occasione per poter smettere di capire e cominciare a credere: con fatica ma perseverando... Non solo oggi, ma anche domani... e dopodomani ancora. 

niedziela, 14 lutego 2021

Voglio?

«Se vuoi, puoi purificarmi!» (Mc 1, 40). La domanda del lebbroso sembra da una parte un’espressione di fiducia; dall’altra potrebbe essere invece vista come una prova della efficacia di Gesù. Dobbiamo ricordare che in quel tempo la lebbra era una malattia inguaribile, e perciò “mortale”. Prima faceva allontanare il malato dalla vita sociale e poi, spesso anche dopo un lungo tempo di sofferenza, gli toglieva anche la vita terrena. Per tale motivo la guarigione operata da Gesù può essere vista in queste due prospettive: il guarito riceve di nuovo la vita terrena, e poi potrà tornare alla vita di ogni giorno. Anche noi abbiamo bisogno di essere toccati dalla mano di Gesù e guariti dalle nostre malattie mortali: non solo dai peccati, ma anche dalle incapacità di sapere (o volere) vivere insieme agli altri.

czwartek, 11 lutego 2021

Impegno

"Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua" (Mc 7,33). Quanto impegno e fatica per poter guarire un sordomuto?! Eppure Gesù non si tira in dietro. Il suo impegno nel occuparsi di chi ne ha bisogno è esemplare. E mi commuove. Anche perché mi vedo nella persona del malato. 
Ma dovrei anche diventare colui che si prende cura degli altri... e questo è più difficile. Ma ci devo provare, senza badare alla fatica e al risultato finale. Importante è il mio impegno.

środa, 10 lutego 2021

Ascoltare e comprendere

"Ascoltatemi tutti e comprendete bene!" (Mc 7,14). Un ammonimento chiaro e ben poggiato. Gesù parlerà di una tematica molto 'bollente': purità e impurità. Queste per i farisei non riguardavano l'interno dell'uomo ma il suo esterno. Appunto: lavavano le mani, bicchieri ecc. Invece è il cuore che produce il male e il bene! 
Questo meccanismo di comprendere la realtà non è per niente lontano da me. In questo tempo di COVID-19 sono molto attento a questo che tocco, cosa respiro, chi incontro e che cosa anche emano dalla mia bocca. Ma devo proprio 'ascoltare' e 'comprendere' BENE per poter di nuovo essere attento a tutto quello che 'emana' mio cuore. E devo farlo spesso... anzi, sempre!

poniedziałek, 8 lutego 2021

Simili

"E di cose simili ne fate molte" (Mc 7,13). Accusa fortissima verso i farisei quella di Gesù: hanno messo se stessi al posto del Signore. E non per poco... ma per "molte cose". Ma a me colpisce ancora di più la parola "simili", perché mi fa pensare a una vecchia pubblicità polacca, la quale dice che "prawie robi wielką różnicę" che si potrebbe tradure "quassi/simile fa la grande differenza". E infatti è una grande differenza se seguo Dio o uomo: la verità è sempre limpida, invece la bugia non è mai trasparente. Anche un solo piccolo particolare può fare si, che le cose diventeranno non uguali ma solo simili: apparentemente niente di male... ma in relata (di solito) neanche molto bene.  

niedziela, 7 lutego 2021

Affidarsi

"Quanti lo toccavano venivano salvati" (Mc 6,56). Tanti lo cercano, perché ne hanno bisogno. Anch'io lo cerco. E ogni volta che lo trovo, vengo salvato. Basta così poco: la mia fiducia in lui. Ed è così difficile farlo sempre: affidarsi.
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Nella mia storia ci sono tante persone le quali hanno lasciato un segno incancellabile. E ci sono quelle che ho incontrato per caso, solo una o poche volte e forse senza rendermi conto. Ovviamente i primi solo molto meno numerosi dei secondi... ma li ricordo non per questo. Zia H. era una persona del primo gruppo (anni fa) ma è quasi diventata membro del secondo gruppo. La sua morte mi addolora, ma non riseco a trovare qualcosa di concreto che mi ha lasciato... oltre qualche immagine lontana e incerta. Prego per lei proprio per questa sua "trasparenza". 

Risorto

"[Gesù] fece alzare [la suocera di Simone] prendendola per mano" (cfr. Mc 1,31). E questo gesto mi ha fatto pensare all'immagine l'anàstasi (in greco antico ανάστασις) del Risorto. Marco usa una parola che esprime un concetto simile (alzare, sollevare) per descrivere il gesto di Gesù: ebbe "risuscitato" la suocera di Simone. E questa è la sua intenzione verso di noi. 

Questo vangelo è come quella mano: mi fa risorgere. Dopo la malattia, febbre, separato a casa e disteso a letto... in poche parole quasi morto per il peccato, vedo avvicinarsi Maestro che tende la mano per alzarmi e farmi vivere. Guarito, devo anch'io cominciare a servire. 

piątek, 5 lutego 2021

Domanda grande

 Scrivere o non scrivere... ecco la domanda. Scherzo. La vera (grande) domanda è questa: a chi dare ragione - a me o al Maestro; alla mia stanchezza oppure alle necessità degli altri. Gesù invitò i discepoli a "riposare un po'", ma davanti alla "grande folle, ebbe compassione (...) e si mise a insegnare". 

Questo, trasformato in realtà concreta significa raddoppiare l'incontro per dare possibilità a chi rischia di rimanere "senza pastore"; significa salutare per primo e fermarsi per strada anche solo per poco; scendere nell'ufficio anche se orario è scomodo. E il massimo sarà... morire. Mi devo allenare, altrimenti non riesco. 

Un nuovo inizio

 Non lo so perché, ma sono arrivato a questo punto. Mi è venuto in mente di rileggere le parole scritte tanto tempo fa e in polacco... Forse perché l'inizio di febbraio è per me doppiamente importante. Da una parte sono questi i giorni della memori della mia Nonna (il suo compleanno e la sua morte). Dall'altra parte mi viene in mente quella notte a O. - notte della chiamata, di un inizio...

Oggi sono dove sono. Più grande di 23 anni. Cosa è cambiato? Che cosa è rimasto... la strada è stata (ed è tuttora) molto tortuosa. Sarebbe invece una bugia dire, che sono stato solo, abbandonato da Dio e dagli uomini. Tutt'altro. 

Avevo bisogni di scrivere questo. Per non dimenticare... forse sarà un nuovo inizio. 

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Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso (Mc 6,14). Questo anche per lui fu una possibilità, una "chance" per un nuovo inizio. Ma era così concentrato su se stesso, che l'ha perso. 

Qualche volta succede anche nella mia vita che ricevo questo dono di un novo inizio. Non devo cominciare "da zero", ma partire per un'avventura nuova...